Alicudi

La vita su Alicudi, la più lontana e remota isola dell’arcipelago, sembra fuori dal tempo: non esistono auto, ci si sposta a piedi o con l’asino. C’è una sola strada, quella che costeggia il piccolo scalo e la sua spiaggia; per il resto ci sono solo interminabili salite a gradoni di pietra e sentieri. Alicudi è la parte emergente di un cono che precipita per mille metri negli abissi e si innalza per oltre 670 metri sopra il mare con il Filo dell’Arpa, ll’antico cratere. Sui ripidi versanti, una secolare attività contadina ha creato spazi coltivabili, inframmezzati da fichidindia, capperi, euforbie, eriche e ginestre.

Ad Alicudi sono ancora ben visibili i caratteri tipici della casa eoliana, formata da strutture cubiche di pietra lavica, coperte dall’astricu, il tetto attrezzato per la raccolta dell’acqua piovana, e affacciate sul bagghiu, la terrazza coperta da un canniccio o da un pergolato e sostenuta da colonne intonacate. L’isola di Alicudi era originariamente chiamata Ericusa, nome che deriva dalla notevole presenza di erba erica sul suo territorio e sul cono del vulcano oggi spento. Alicudi ha una storia molto antica ed è stata per secoli mèta di scorrerie di pirati e corsari: a causa di questi eventi la popolazione trovò riparo in un rifugio naturale denominato Timpano delle Femmine. Il nome di questo rifugio fa venire in mente il posto in cui si ritrovavano le donne quando i corsari si avvicinavano con le loro imbarcazioni all’isola. Sempre per motivi difensivi, gli abitanti di Alicudi, costruirono delle abitazioni su terrazze a mezza costa situate nella parte orientale dellisola. L’isola, nonostante sia piuttosto isolata, sta riscuotendo molto successo grazie ad una natura incontaminata ed alla sua bellissima costa.

Sull’isola di Alicudi vi è un’unica spiaggia raggiungibile a piedi di nome Alicudi Porto, l’accesso alla altre è possibile solo ed esclusivamente via mare. E’ sicuramente consigliabile il giro dell’isola in barca in quanto si possono ammirare le meravigliose coste del versante occidentale e settentrionale. A causa della sua posizione decentrata, l’isola di Alicudi è un angolo lontano dalla mondanità e dal traffico. Non esistono locali notturni, pub, pizzerie o birrerie, e neanche edicole o barbieri. Ci sono solo due negozi di generi alimentari, un bar ristorante e un albergo.
La storia di Alicudi, come quella di tutte le ISole Eolie, è molto antica: si trovano infatti testimonianze di un nucleo abitato del XVII-XVI secolo a.C. situato vicino all’attuale zone dove si trova il porto. Altre tracce di insediamenti della stessa epoca sono state ritrovate sulla cima dell’isola. Questi ritrovamenti hanno fatto supporre cheil sostentamento della popolazione preistorica che viveva sull’isola di Alicudi, si basasse sull’agricoltura e la pesca. Si sono ritrovati inoltre sulla costa, reperti di ceramica di età romana e questo avvalora l’ipotesi che Alicudi, assieme a Lipari, sia stata sfruttata dai Romani per il commercio dell’ossidiana. Nella località Fucile sono stati ritrovati sarcofagi di lava al cui interno vi erano conservati vasi del IV secolo a.C. Alicudi, come le altre isole Eolie, fu oggetto di incursioni barbariche: questo fatto si può evincere dalla fortificazione naturale chiamato Timpone delle Femmine, dove si rifugiavano le donne del villaggio durante le razzie di barbari e corsari.